15 Mar 2021

Incontro con Alessandro D’Avenia

Ubi bene ibi patria
Un incontro virtuale per ampliare il cuore

La FIDAE federazione di Scuole Cattoliche primarie e secondarie, all’interno del progetto #vogliamofarescuola fase 2, ha organizzato un incontro mattutino con lo scrittore Alessandro D’Avenia sul suo nuovo romanzo “L’Appello” edito Mondadori. Prima di partecipare all’evento è stato chiesto ai ragazzi in queste settimane, antecedenti l’incontro, di prepararsi  leggendo il libro e  guardando  il video film teatrale, produzione Mondadori con la regia di Gabriele Vacis.

“L’Appello” è un invito quotidiano ad essere presenti in classe e nella vita, a togliere le maschere, a svelarci, per mostrarci agli altri. L’AD-PELLO «dà alla luce» le storie che si nascondono dietro i volti e le apparenze.

La parola ad una studentessa che ha contribuito all’incontro con una delle oltre settanta domande che i nostri studenti hanno inviato agli organizzatori.

INTERVENTO DI BENEDETTA ZANOLINI

<<La classe è un luogo in cui va in scena la decisione di essere>> così afferma lo scrittore Alessandro D’Avenia durante la conferenza online svoltasi l’11 marzo che ha coinvolto studenti di  diverse scuole italiane.
Nel suo libro “L’Appello” l’autore narra la storia di un professore cieco Omero Romeo a cui non basta sentire, ma ha necessità di ascoltare le storie altrui per capire ciò che lo circonda.
Nel romanzo i ragazzi rispondono presente a quell’ insolito Appello non perché ci sono ma perché vogliono esserci, ognuno ha una storia da raccontare ed il rapporto alunno-insegnante non è statico, ma volto alla condivisione.
D’Avenia ha più volte sottolineato che il protagonista del suo romanzo è un insegnante che ama la sua vita e considera la cecità come un dono;  non è più condizionato dal mondo esterno, da quelli che sono i social, ma sa assapora le cose in maniera diversa.
Il mondo dei social è un miraggio; l’uomo crede di vivere guardando la vita altrui, cerca conforto in estranei nonostante sappia che l’Amore con la A maiuscola si può ricevere solo da alcune persone.
L’autore ha inoltre toccato anche argomenti come la paura e la vergogna di essere sé stessi, dicendo che lo specchio è il peggior nemico di tutti gli adolescenti che faticano ad accettarsi per quello che sono e non riescono a vedere riflessa la loro ricchezza.

Il nome è lo specchio dell’anima, l’essenza dell’uomo, per questo non bisogna avere timore di affermare con fierezza “Presente Professore” .