Un treno per Auschwitz
Sabato 11 febbraio è partito il gruppo di studenti che questo e lo scorso anno ha partecipato al progetto Un treno per Auschwitz.
Il viaggio, sospeso nel periodo Covid, ha permesso ai nostri ragazzi di visitare, accompagnati dalle docenti di Storia&Filosofia, i barbari campi di sterminio degli ebrei nei tristi anni del Terzo Reich, dentro i quali, osserva Davide, «non c’è speranza di una nuova vita, ma solo un mutamento radicale della propria identità : questa, infatti, diventa un numero come tanti».
Il programma è stato fitto e particolarmente intenso: visite guidate ai campi di sterminio e di concentramento, a luoghi significativi come Cracovia città e quartiere ebraico, il tutto accompagnato da riflessioni, mostre e confronti con altri ragazzi delle scuole bresciane lì presenti.
Nel viaggio di andata e ritorno, i ragazzi hanno poi condiviso i podcast da loro stessi registrati.
È una di quelle esperienze che ti segnano nel profondo. Una di quelle esperienze per cui non sarai mai pronto abbastanza, ma che in un modo o nell’altro devi affrontare. Una di quelle esperienze dolorose al punto tale da toglierti il respiro ogni volta che il ricordo ritorna
raccontano Maria Chiara e Alessandra
I nostri studenti hanno potuto così visitare e quasi toccare con mano le bassezze a cui può spingersi un uomo accecato dall’ideologia e dimentico dell’essenza che tutti ci unisce: l’umanità .
La targhetta di Birkenau mi ha fatto capire, ancora una volta e con una
dice Lorenzo, al rientro del viaggio
intensità indescrivibilmente maggiore, il compito che noi uomini e donne di oggi abbiamo
La Memoria serve dunque a questo, a ricordarci l’umanità che scorre nelle vene di tutti noi.