15 Dic 2023

Natale. Solo poesie

Nella Kalenda di Natale, un componimento liturgico che un tempo era incluso nella Liturgia delle Ore, ancora vivo nella tradizione, si canta:

โ€œNel quarantaduesimo anno dellโ€™impero di Cesare Ottaviano Augusto,

quando in tutto il mondo regnava la pace, 

Gesรน cristo, Dio eterno e Figlio dellโ€™Eterno Padre,

nasce in Betlemme di Giuda dalla Vergine Maria, 

fatto uomo.โ€

Vogliamo fermarci su quel verso: โ€œquando in tutto il mondo regnava la paceโ€. Ecco, sarร  stato poi vero che in quel quarantaduesimo anno dellโ€™Impero non cโ€™erano conflitti in giro per il mondo? Certo, tutto era sovrastato da una sorta di pace, la pax romana. La perfetta organizzazione burocratica e militare del potere di Roma teneva sotto controllo ogni angolo di ogni villaggio, almeno di quelli che siamo abituati a studiare sui nostri libri di storia, dimenticandoci che il mondo giร  allora era ben piรน vasto del Mediterraneo e dellโ€™Europa.

Allarghiamo la domanda: รจ mai esistito sulla terra un giorno in cui poter dire con realismo: oggi regna la pace? Dal giorno di Caino, quante volte si รจ levato il braccio armato dellโ€™uno per offendere ed eliminare lโ€™altro?

โ€œSei ancora quello della pietra e della fionda,

uomo del mio tempo. Eri nella carlinga,

con le ali maligne, le meridiane di morte,

tโ€™ho visto โ€“ dentro il carro di fuoco, alle forche,

alle ruote di tortura. Tโ€™ho visto: eri tu,

con la tua scienza esatta persuasa allo sterminio,

senza amore, senza Cristo. โ€œ

Salvatore Quasimodo

รˆ sempre lโ€™Uomo del mio tempo, di ogni tempo, a fare di angoli di terra piรน o meno vasti, piรน o meno noti, il regno della guerra, anzichรฉ della pace.

Anche oggi. Anche vicino a noi.

Poi arriva il tempo della tregua. E, con fatica, della ricostruzione.

โ€œDopo ogni guerra

cโ€™รจ chi deve ripulire.

In fondo un poโ€™ dโ€™ordine

da solo non si fa.

Cโ€™รจ chi deve spingere le macerie

ai bordi delle strade

per far passare

i carri pieni di cadaveri.

Cโ€™รจ chi deve sprofondare

nella melma e nella cenere,

tra le molle dei divani letto,

le schegge di vetro

e gli stracci insanguinati.

Cโ€™รจ chi deve trascinare una trave

per puntellare il muro,

cโ€™รจ chi deve mettere i vetri alla finestra

e montare la porta sui cardini.

Non รจ fotogenico

e ci vogliono anni.

Tutte le telecamere sono giร  partite

per unโ€™altra guerra.โ€

Wisล‚awa Szymborska, La fine e lโ€™inizio

Non รจ ancora tempo di tregua. Risuonano dappertutto esplosioni e grida. Rabbia e dolore. 

Potrebbe essere giร  un inizio, per noi, non chiudere le orecchie, non distrarsi.

โ€œConsidero valore tutte le ferite.

Considero valore accorrere a un grido

Considero valore lโ€™uso del verbo amare e lโ€™ipotesi che esista un creatore.โ€

Erri De Luca, Valore

Ecco, vogliamo sussurrare solo questo: non รจ unโ€™ipotesi che esista un creatore. Non รจ unโ€™illusione che in quellโ€™istante, โ€œnel quarantaduesimo anno dellโ€™impero di Cesareโ€ฆโ€, quel Dio si sia fatto uomo. รˆ una certezza. Come รจ certo che le guerre, dopo quellโ€™istante, non sono cessate, ma che ogni grido di dolore e ogni preghiera di soccorso ora hanno la fondata speranza di essere ascoltate e, in modi che non sempre riusciamo a immaginare, esaudite.

Il Natale della scuola Madonna della Neve di Adro, questโ€™anno, non sarร  affollato di luci e suoni: sarร  ricco solo della memoria di quellโ€™istante, sarร  descritto da tutte le nostre voci che, allโ€™unisono, chiederanno per tutti i nostri cuori e per il mondo intero il dono della pace.

Venerdรฌ 22 dicembre alle ore 19 sul sagrato del Santuario verrร  celebrata la Santa Messa, animata dagli alunni e insegnanti della scuola. Al termine, per tutti, un bicchiere di tรจ caldo o di vin brulรจ, una fetta di panettoneโ€ฆ e tanti affettuosi auguri.

โ€œNer dรฌ cosรฌ la Madre der Signore

sโ€™รจ stretta er Fijo ar cรฒre

e sโ€™รจ asciugata lโ€™occhi co le fasce.

Una lagrima amara pe chi nasce,

una lagrima dorce pe chi mรฒre.โ€

Trilussa, Natale de guera