TEMPO DI SCEGLIERE
È tempo di nuvole e pioggia. Tempo d’autunno.
Per molte ragazze e ragazzi, per molte famiglie, è anche però tempo di scelta.
Pochi giorni, poche settimane e si dovrà decidere la scuola del prossimo anno: questa primaria o quest’altra, quella secondaria, quel liceo…
In base a che cosa scegliere? Sarà certamente necessario visitare i diversi siti, leggere i PTOF, far scorrere i menù delle attività. Sarà utile partecipare agli open-day, domandare, informarsi, confrontare.
In questa newsletter troverete tutte le date degli open-day del nostro istituto e le informazioni necessarie per le iscrizioni ai diversi ordini di scuola.
In apertura, però, vogliamo fare un passo indietro. O, meglio, fare il primo passo per poi andare avanti, per iniziare il cammino. Vogliamo parlare della scelta.
La scelta, in fondo, è ciò che qualifica l’essere umano. Ciò che distingue la persona da ogni altra creatura. Perché ha a che fare con la libertà. Dante, non per caso, colloca chi non sceglie addirittura fuori dall’Inferno. In confronto agli ignavi, anche il più sordido peccatore potrebbe avere un guizzo d’orgoglio: almeno io ho scelto!
La scelta della scuola da frequentare, per carità, non assume la definitività di quelle cose ultime, ma mette in gioco dinamiche importanti: libertà, appunto, e poi rischio, opportunità, timori… È forse la prima scelta esistenziale, un’occasione importante per allenarsi con serietà ed entrare in campo da protagonisti nella partita della vita.
La scelta non è mai una fredda analisi di dati e statistiche, non è il limitarsi a scorrere il menù del domani per scegliere il piatto più conveniente.
La scelta, a ben guardare, è sempre una decisione tra chi merita la nostra fiducia e chi no.
“Non so a chi credere
Non so se credere
Confuso e schiavo
Di chi non sa decidere.
Non puoi vivere una vita così”
(Biagio Antonacci, Non so più a chi credere)
C’è sempre un tu davanti a noi, anche quando esercitiamo la nostra scelta: un volto, un gruppo, a volte un’istituzione che ci chiedono di accordare loro fiducia.
La nostra libertà sta tutta in quella disponibilità. Non cieca, non ottusa, certo: una disponibilità accorta, intelligente, prudente, perfino. Ma non scettica. La saggezza popolare del “fidarsi è bene, non fidarsi è meglio” è solo apparente. La nostra vita, in realtà, non funziona così: la nostra vita cresce e fiorisce quando si accorda fiducia a qualcuno.
E in questo senso, più che ai proverbi, preferiamo rivolgerci nientemeno che a Ernest Hemingway, che scriveva:
“Il modo migliore di scoprire se ci si può fidare di qualcuno è dargli fiducia.”
Auguri e buon lavoro a tutti, quindi. Con un ultimo, piccolo e prezioso consiglio.
Quasi una provocazione.
“Two roads diverged in a wood, and I —
I took the one less traveled by,
And that has made all the difference.”
“Due strade divergevano in un bosco ed io –
io presi la meno battuta,
e questo ha fatto tutta la differenza.”
(La strada non presa, Robert Frost)