05 Dic 2025

Educare alla Pace

Secondo i calcoli della GAIHDR, lโ€™Accademia internazionale per i diritti umani di Ginevra, sono 50 i conflitti attivi in questo momento nel mondo, un numero incredibilmente alto, ben al di lร  di quei due o tre scenari di cui si occupano i media, soprattutto se si considera che i paesi riconosciuti dallโ€™Onu sono poco meno di 200: quindi un conflitto ogni 4 paesi in media.

Lโ€™idea quindi, che i conflitti siano diminuiti, grazie ad un fantomatico nuovo ordine mondiale, immaginato 80 anni fa nel secondo dopoguerra e riproposto allโ€™inizio del XXI secolo, รจ unโ€™illusione: il ricorso e lโ€™uso della guerra come soluzione delle controversie รจ oggi strumento piรน che mai attivo di aggressione, rivendicazione e distruzione e sembra proprio confermare la definizione di โ€œterza guerra mondiale a pezziโ€ di Papa Francesco.

La promessa, inoltre, che ci aveva fatto la globalizzazione, di eliminare i confini per traghettarci verso un mondo piรน condiviso, unito ed in pace si รจ sgretolata difronte al moltiplicarsi di frontiere, contrasti e nuove ostilitร .

Vecchi e nuovi confini sfidano il futuro dellโ€™umanitร , riproponendo lโ€™interrogativo, se siano un punto di incontro o di scontro tra popoli, culture, interessi, prioritร . I confini generano ordine o moltiplicano il caos?

รˆ uscito il mese scorso un interessante saggio โ€œI confini piรน pericolosi del mondoโ€ di Andrea Muratore, analista geopolitico ed economico, redattore di InsideOver e amico del nostro Istituto, che abbiamo invitato a scuola nella serata del 22 gennaio 2026, per confrontarci e discutere dei cambiamenti e delle emergenze geopolitiche del nostro tempo.

Il tema รจ quello del confine: quali e quanti confini determinano, delimitano ed influenzano la nostra vita?  E come affermare, diffondere e proteggere la Pace, in un mondo diventato cosi bellicoso?

Sรฌ, perchรฉ la domanda รจ cosa possiamo fare noi rispetto ai grandi interessi e conflitti che affliggono il nostro tempo? Ed in una situazione di devastazione e di guerra da dove ripartire?

Risuonano potenti le parole di questi mesi del Cardinal della Terra Santa Pizzaballa su Gaza: โ€œQui serve tutto, come dopo uno tsunami. Ripartiamo dalla scuola… La scuola non รจ solo muri e libri, ma una casa dove la conoscenza e la fede abitano insieme: dove la mente รจ illuminata dalla luce della veritร , il cuore cresce nellโ€™amore per Dio e per gli altri, e lโ€™anima รจ ancorata nella speranza. Le nostre scuole sono chiamate a rimanere case di apprendimento, di incontro e di dialogo, campi che seminano la pace, salvaguardano la dignitร  e aprono a ogni studente le porte del futuroโ€

Il compito รจ chiaro! Educare, fare scuola, lavorare per generare umanitร  e scoperta della Veritร  รจ il modo piรน concreto per investire su un futuro migliore e per costruire la pace .

Il Natale ci ricorda che la vera Pace entra nel mondo con le sembianze fragili di un bambino da curare e custodire e che nel miracolo della nascita risiede il Mistero di Dio, che si dona al mondo. Cantiamo con gli angeli: โ€œGloria a Dio nellโ€™alto dei cieli e Pace in terra agli uomini che Egli amaโ€