Il racconto di un'esperienza
“Questa รจ una scuola sperimentale, poichรฉ qui รจ stata avviata unโesperienza ineditaโ
Cosรฌ ha definito la Scuola Primaria della Madonna della Neve il Professor Luigi Pati, intervenuto il 12 novembre 2015 al secondo incontro scuola-famiglia dellโanno scolastico, che ha avuto come tema โLโalleanza scuola-famiglia: il metodo e i progettiโ.
Lโesperienza inedita a cui si riferisce il Professore di Pedagogia Generale e Preside della Facoltร di Scienze della Formazione presso lโUniversitร Cattolica รจ quella che sta producendo in questa scuola profondi cambiamenti nel rapporto tra scuola e famiglia, cambiamenti che si sono concretizzati in spazi di co-progettazione di attivitร educative e didattiche.
Questo รจ uno dei casi in cui si puรฒ parlare di ricerca-azione: la ricerca รจ qui animata dalla necessitร sentita di una presenza attiva della famiglia, che approdi alla scuola portando la propria cultura e che offra collaborazione nellโazione del progettare, storicamente compito esclusivo dellโinsegnante.
Il cammino verso una reale collaborazione alla Scuola Primaria Madonna della Neve รจ avviato e lโalleanza tra scuola e famiglia ha giร prodotto alcune azioni formative, passando anche per la co-progettazione di attivitร didattiche.
Ma come si รจ arrivati sin qui e qual รจ stata la molla che ha messo in moto questo cambiamento di prospettiva?
Si รจ partiti diversi anni fa da un bisogno riconosciuto dalla scuola: quello di coinvolgere le famiglie nellโeducazione dei loro figli, cercando unโalleanza che moltiplicasse lโefficacia dellโazione formativa grazie a unโunitร di intenti, a un indirizzo che i bambini percepissero come importante perchรฉ condiviso dagli adulti che li educano.
Il percorso รจ stato lungo e ha attraversato varie fasi: dโaltra parte non รจ facile oggi motivare le famiglie a non delegare tout court lโistruzione e lโeducazione dei propri figli e chiedere loro di impegnarsi nella scuola, sia perchรฉ questo richiede tempo che va sottratto ad altre attivitร e oggi, si sa, di tempo ne abbiamo tutti sempre di meno, sia perchรฉ occorre mettere in campo o acquisire competenze relazionali e non solo, per essere in grado di misurarsi con la progettazione in ambito educativo scolastico.
Scuola e famiglia progettano insieme
Con questi intenti si รจ approdati al percorso formativo iniziato nel 2012, accompagnato dal prof. Pati e dalla dott.ssa Zini, docenti dellโUniversitร Cattolica del Sacro Cuore di Brescia, che ha preso il nome di โco-progettazioneโ.
Pensata per rappresentanti di classe e insegnanti, la co-progettazione ha permesso nel tempo di definire reciprocamente lโidentitร di scuola e famiglia in quanto istituzioni educative, riconoscere che lo sguardo di ciascuno tende al bambino, cogliere la complementarietร dei due distinti punti di vista che necessariamente debbono fondersi per unโazione educativa che metta al centro il figlio-alunno.
Scoprirsi complementari e aprirsi alla cultura dellโaltro, capirne le ragioni, ha aperto la strada ad una vera alleanza scuola-famiglia: non piรน solo partecipazione delle famiglie, non solo collaborazione tra famiglia e scuola, ma corresponsabilitร promossa dalla sperimentazione di unโazione comune che si fonda sul riconoscimento dei rispettivi ruoli e la comprensione delle ragioni dellโaltro, sulla conoscenza delle reciproche culture nellโintento di valorizzarle, sulla condivisione di valori e obiettivi per la promozione della persona del bambino che viene posto al centro dellโazione educativa co-progettata.
I numerosi incontri formativi hanno richiesto ai rappresentanti e ai docenti un impegno importante e hanno posto obiettivi di crescita comune intorno ai fondamenti necessari per lavorare insieme, per arrivare nel concreto alla progettazione e realizzazione condivisa con le famiglie di azioni educative da sempre appannaggio esclusivo degli insegnanti.
Il Professor Pati, ripercorrendo nellโincontro del 12 novembre il lavoro svolto al fianco della Scuola Primaria Madonna della Neve in questi anni, ha sottolineato che oggi corresponsabilitร significa ripensare le modalitร partecipative della famiglia: รจ la famiglia che ha il primato istruttivo ed educativo e alla scuola essa chiede supporto con la delega che dร quando le affida il figlio.
Avuta la delega, non bisogna dimenticare che la famiglia porta una proposta di carattere educativo che รจ insieme istruttivo e che passa per i modelli di comportamento. Cosรฌ โogni alunno รจ una storia che comincia a narrarsi in famiglia e che la scuola deve contribuire a precisare.โ
Per precisare quella storia, la scuola deve conoscerla e insieme cogliere il sapere trasmesso dalla famiglia, poichรฉ di quello deve tener conto per proseguire nell’opera di istruzione. E la famiglia a sua volta deve riconoscere che ciascuno di noi รจ portatore di cultura, e i genitori sono chiamati a mettere insieme le loro diverse culture educative per crearne una nuova.
Perciรฒ famiglie e scuola hanno bisogno le une delle altre: le prime col loro sapere implicito, trasmesso in modo naturale, attraverso i modelli di comportamento, lโeducazione; la seconda col sapere esplicito, che educa mentre istruisce, trasmettendo attraverso le discipline stili di comportamento e valori.
E lโincontro non puรฒ avvenire nel passaggio, per importante e significativo che esso sia, di una semplice delega. Questo incontro puรฒ nascere solo dentro a una relazione che va oltre la delega stessa e che si traduce in corresponsabilitร ; รจ piรน di una partecipazione, piรน della cooperazione, รจ entrare in una riflessione e in collaborazione fattiva, per favorire i processi educativi e formativi dei figli/alunni.
Lโesperienza รจ inedita, come dice il Professor Pati, poichรฉ prevede lโaccesso a un territorio sinora poco frequentato, una terra di mezzo tra la casa e la scuola, in cui due culture si incontrano e in cui il bambino non รจ solo figlio o solo alunno, ma vive lโunitร tra queste sue due dimensioni nel trovarsi e riconoscersi al centro della cura educativa.