INTERVISTA DOPPIA DALILA & MARTINA
30 Set 2022

Intervista doppia Dalila & Martina

1) Dove sei stata?

D: Dal 27 gennaio al 1 di luglio sono stata in Canada, in particolare nella città di Ottawa, per frequentare il semestre all’estero.

M: La mia esperienza di studio all’estero è stata in una cittadina a Nord del Michigan, USA: Petoskey, dove ho potuto soggiornare da gennaio a luglio 2022.

2) Com’è andata l’esperienza?

D: Questa esperienza mi ha rivoluzionato la vita: ho conosciuto nuove persone con le quali ho stretto un legame molto forte e con cui sono ancora in contatto. Mi sono adattata con facilità sia alla cultura e allo stile di vita canadese sia alle basse temperature.

M: Questa avventura, oltre ad agevolare nettamente il miglioramento di competenze in una lingua straniera, è stata un’esperienza culturale e di vita. Andare a conoscere nel dettaglio diverse quotidianità immergendosi in esse, mi ha permesso di allargare i miei orizzonti e di percepire ed avvertire le infinite differenze tra costumi di due Paesi che, all’apparenza, potrebbero sembrare abbastanza simili sotto tanti punti di vista.

3) Cosa ti ha regalato l’esperienza e cosa ti ha lasciato nello “zaino della vita”?

D: Il Canada è un paese molto aperto mentalmente; infatti, mi sono sentita accolta fin dal primo momento in cui sono arrivata.
Grazie a questo viaggio, la mia prospettiva sul modo di interagire con me stessa e con le altre persone è cambiata drasticamente.
Mi ha inoltre concesso di scoprire le passioni che mi appartengono, ed è stato un fattore determinante per la scelta di ciò che vorrò diventare nel mio futuro.

M: Indubbiamente, vivere all’estero per più mesi mi ha permesso di crescere sotto molteplici aspetti: per prima cosa, si sviluppano competenze che non si sarebbe pensato di poter avere.
L’esempio più calzante è quello dell’indipendenza: vivere dall’altra parte del mondo a 17 anni, sebbene con l’aiuto di una famiglia ospitante, mi ha permesso in un certo senso di avere una visione più ampia di come sarà il mio futuro. A partire dallo svolgere le faccende di casa per sé, per finire con il dover instaurare relazioni interpersonali in modo completamente autonomo in un Paese sconosciuto.

4) Cosa porteresti in America/Canada dell’Italia?

D: Nonostante la bella” famiglia” che mi sono creata, la mancanza dei miei familiari e dei miei amici si faceva spesso sentire. Ma, nonostante ciò, non mi sono fatta scoraggiare.
Il fatto di stare per un lasso di tempo tanto prolungato lontano da casa mi ha reso più indipendente e sicura di me.

M: Sebbene io cerchi sempre di apprezzare ogni lato delle due culture vissute, quello che credo porterei dell’Italia in America è il forte senso di appartenenza e bellezza culturale che solo l’Italia ha. Gli Stati Uniti, essendo una confederazione di Stati multietnici e multiculturali, non hanno molte tradizioni particolari e proprie che, secondo il mio parere, fanno sentire la vera essenza di un Paese.
Banalmente, penso ad alcuni piccole imprese italiane che testimoniano lavori antichissimi e la conseguente storia della nostra terra.

5) Cosa ti è mancato di MdN? Cosa porteresti nella scuola americana di MdN?

D: L’istruzione della scuola superiore canadese è ben differente da quella italiana e, se devo essere sincera, troppo semplice e non offre un buon livello di conoscenza. Proprio per questo motivo, durante il mio soggiorno in Canada, la MdN mi è mancata molto, in particolare gli insegnanti, Padre Claudio e i miei compagni, che mi sono sempre stati di supporto. Quest’esperienza mi ha segnato molto nel profondo e la porterò per sempre nel mio cuore.

M: Anche a livello scolastico, troverei interessante che alcune prerogative del sistema italiano venissero trasmesse a quello americano. Oltre ad uno studio più approfondito dei concetti e ad una maggiore vastità delle materie studiate, quello che più mi è mancato di MdN è stata l’accoglienza dell’ambiente stesso e la disponibilità di docenti e personale scolastico e le innumerevoli iniziative presentate.

INTERVISTA DOPPIA DALILA & MARTINA