C’è un tempo
In questi giorni di nuvole e sole, capita a tutti di cercare ai margini del cielo la promessa, o la minaccia, di nuove nuvole o nuovo sole.
In questi giorni di stagione che si apre, capita a molti di spiare i germogli sulla siepe dietro casa o i boccioli dei fiori che presto si apriranno.
In questi giorni, insomma, è la natura stessa che ci insegna una delle lezioni più importanti della vita. E cioè che non tutto dipende da noi e dai nostri progetti, ma che anzi il più è dato, arriva nonostante noi.
È un dono.
Planning e previsioni possono, a volte, confondere, dare l’illusione che le cose e i loro destini stiano nelle nostre mani. Le cose e, perfino, le persone.
Eppure, con tutto il nostro impegno, col lavoro, con la fatica, non possiamo anticipare di un istante lo spalancarsi della corolla di un giaggiolo o il ritorno delle rondini.
“Abbiamo bisogno di contadini, – scrive il poeta Franco Arminio – di poeti, gente che sa fare il pane, che ama gli alberi e riconosce il vento. Più che l’anno della crescita, ci vorrebbe l’anno dell’attenzione. Attenzione a chi cade, al sole che nasce e che muore, ai ragazzi che crescono.”
Abbiamo bisogno di contadini o, se non possiamo stringere in mano una vanga, di gente che sa guardare, che sa attendere. Ché la parola attenzione racchiude in sé proprio quel significato, quella tensione, quella pazienza.
Da questo punto di vista, il lavoro che assomiglia di più al contadino è quello dell’educatore. Genitore o insegnante, l’uomo e la donna che si prendono cura di far crescere i più piccoli non possono esimersi dalla fatica dell’attesa, dell’attenzione, della pazienza. Non possono desistere dalla tenace fiducia che, dopo aver fatto del proprio meglio per dissodare, seminare e irrigare, non resta che vigilare una fioritura che può essere desiderata, ma non imposta.
Con un orologio del cuore che misura i singoli istanti nella prospettiva, non paia esagerato dirlo, dell’eternità.
Maturare come un albero
che non forza i suoi succhi
e tranquillo se ne sta nelle tempeste
di primavera, e non teme che non possa arrivare l’estate.
Eccome se arriva!
Ma arriva soltanto per chi è paziente
e vive come se davanti avesse l’eternità.
Rainer Maria Rilke
In questi giorni di nuvole e sole, quasi al termine di un anno scolastico, impariamo nuovamente quella lezione, si diceva, così importante:
Dicono che c’è un tempo per seminare
E uno che hai voglia ad aspettare (…)
C’è un tempo perfetto per fare silenzio
Guardare il passaggio del sole d’estate
E saper raccontare ai nostri bambini quando
È l’ora muta delle fate.
Ivano Fossati
Raccontiamo ai nostri bambini (ché, nel farlo, lo impareremo noi stessi come una cosa sempre nuova) che questo è il tempo favorevole, che questo è il tempo anche del nostro fiorire.
Dicono che c’è un tempo per seminare
E uno più lungo per aspettare
Io dico che c’era un tempo sognato
Che bisognava sognare.