La voce del silenzio
Alcune volte i silenzi sono più carichi di parole e riflessioni di quanto possiamo immaginare. Per alcuni giorni delle settimane precedenti, tutti i bambini e ragazzi della scuola primaria hanno dedicato tempo e pensieri al significato profondo che per ognuno di loro ha la giornata della memoria. In particolare riguardo al tema della speranza.
In un tempo in cui il mondo pare non avere più “memoria”, hanno riflettuto su quanto sia importante avere e dare speranza, per tutti i sopravvissuti, che hanno avuto forza e coraggio e hanno lasciato che proprio la speranza li accompagnasse fino alla fine.
La storia de “La portinaia Apollonia” ha permesso ai bambini di prima e seconda di comprendere l’importanza di non fermarsi alle apparenze e soprattutto quanto il coraggio e l’altruismo possano salvare tante vite.
Le classi terze, sulla scia del campione Gino Bartali, si sono chiesti come “fare del bene”. Questo grande ciclista salvò tantissime persone ebree perseguitate portando loro dei documenti falsi, nascosti nel telaio della sua bicicletta. Solo dopo molti anni Bartali rivelò al mondo questa sua collaborazione con la Resistenza, pronunciando una frase che divenne simbolo della sua medaglia più preziosa: “Il bene si fa ma non si dice”.
Liliana Segre e il suo libro “Fino a quando la mia stella brillerà” ha guidato le riflessioni delle classi quarte. La sua preziosa testimonianza è stata motivo di confronto per una memoria rivolta non solo al ricordo, ma anche alla speranza di chi ce l’ha fatta.
Infine i ragazzi di quinta hanno viaggiato, attraverso la storia, con la signora Fumiko e il suo racconto appassionato de “La valigia di Hana”: nonostante la forte emozione per la tragica fine di Hana nei campi di sterminio, non si è spenta la forza e la determinazione di far continuare a brillare la speranza. Questo ha permesso alla signora Fumiko di ritrovare George, fratello di Hana, sopravvissuto ai campi e di continuare a mantenere viva la loro storia, la loro forza.